Il termine “Coach” deriva dall’inglese antico e designa la carrozza utilizzata nell’800 sia per il trasporto delle persone sia della posta. Per similitudine “Coach” è colui che aiuta una persona a raggiungere la propria destinazione; in termine tecnico si dice che guida il cliente dallo “stato attuale” allo “stato desiderato“.

L’essenza del processo di Coaching consiste nel liberare il potenziale insito nelle persone (empowerment) per massimizzarne le prestazioni.

Il Coaching è un processo “maieutico di estrazione di capacità, risorse, tesori nascosti e a volte ignoti allo stesso cliente e in cui risiede un potenziale inatteso, inesplorato e prezioso per il proprio benessere.

Il Coach quindi non è un insegnante, un istruttore e nemmeno un esperto. Il Coach non è neppure uno psicologo, in quanto non si occupa di traumi del passato, fobie o disturbi della personalità. Il Coach è, invece, un facilitatore del cambiamento e generatore di consapevolezza e una guida verso il benessere globale della persona.

Scrive John Whitmore, pioniere del Coaching in Europa: «I Coach sono come le levatrici che contribuiscono alla nascita di un nuovo ordine sociale, in cui sono centrali la compassione per qualunque persona e il prendersi cura di ogni essere».

Principi chiave del Coaching sono: (auto)CONSAPEVOLEZZA e RESPONSABILITA’.

Una maggiore CONSAPEVOLEZZA consente maggiore chiarezza di percezione (acutezza sensoriale) e visione; essa consiste nel percepire più dettagliatamente e precisione fatti, informazioni rilevanti… L’AUTOCONSAPEVOLEZZA (o consapevolezza di sè) è la capacità di autoconoscenza, ascolto del proprio mondo interiore ed emotivo, consapevolezza dei propri desideri, valori e convinzioni… Significa portare a consapevolezza quanto in genere agisce inconsapevolmente dentro di noi.

La RESPONSABILITà è “abilità di rispondere”, capacità di rendere ragione dei propri pensieri, delle proprie azioni, delle proprie scelte e di dare una risposta adeguata ai fatti. Consiste nel divenire “attori” della propria vita, evitando di de-responsabilizzarsi, incolpando fattori esterni (il passato, gli altri, la cultura, la situazione contingente, il “fato”…)

Il percorso di “Coaching” aiuta le persone a ri-assumersi la responsabilità della propria vita rendendole consapevoli del proprio mondo interiore e proattive nei confronti della propria vita e delle proprie relazioni.

Si parte da una panoramica generale attraverso lo strumento di indagine chiamato “ruota della vita” grazie al quale si verifica il grado di soddisfazione del cliente in merito alle diverse aree della propria vita (salute e benessere, lavoro, relazioni, equilibrio emotivo, crescita personale, svago e divertimento…) allo scopo di definire l’area su cui iniziare a focalizzarsi. Il percorso che segue, poi, è riassunto dall’acronimo inglese GROW (crescere):

G (goals) indica la fase di definizione degli obiettivi così che siano ben definiti e allineati con i valori della persona.

R (reality) dopo aver definito i risultati, si porta l’attenzione sulla realtà nel modo più obiettivo possibile.

O (options) dopo aver definito verso dove si vuole andare e da dove si parte è importante valutare le diverse strade percorribili lasciando liberamente emergere (a mo’ di brainstorming) tutte le alternative possibili per poi valutarne vantaggi e svantaggi per compiere la scelta migliore possibile.

W (who, what, where, when) l’ultima fase del processo comporta la pianificazione concreta del/dei percorso/i scelto/i così da dare concretezza e fattibilità all’obiettivo definito.