La Medicina forestale presente in molti Paesi del mondo è già inserita nel rispettivo servizio sanitario, al pari della medicina termale. In Italia il passo è vicino si prevede l’ingresso nel S.S.N. per il 2024, intanto i medici possono già ovviamente prescriverla. Per farlo è pertanto fondamentale avere sui territori sia personale specializzato di sostegno al medico, sia luoghi certificati/qualificati idonei alla balneazione forestale. Attraverso protocolli validati scientificamente e personale specializzato abilitato alla medicina forestale, si realizzano le immersioni/balneazioni in foresta.
Il medico Paolo Zavarella è il presidente e fondatore dell’associazione italiana di medicina forestale il cui comitato scientifico è diretto da Giovanna Borriello neurologa e responsabile del centro di riferimento per la Sclerosi Multipla dell’Ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma, Responsabile del Centro di ricerca clinica applicata alla Sclerosi Multipla del NCL Istituto di Neuroscienze di Roma.
L’A.I.Me.F. Associazione Italiana di Medicina Forestale nasce per portare anche in Italia ricerca, esperienze e formazione sulla Medicina Forestale, facilitando il processo di Riconoscimento Sanitario previsto per il 2024, in modo da farla diventare una importante pratica di salute all’interno del servizio sanitario nazionale come già oggi accade con la Medicina Termale.
I benefici sono molteplici e scientificamente validati dalla comunità scientifica. Tra questi i dati AIMEF Associazione Italiana Medicina Forestale evidenziano i seguenti:
- Stimolazione delle risposte del sistema psiconeuroendrocrino e immunitario (PNEI)
- Innalzamento delle cellule NK (natural killer) che attivano la difesa dalle cellule tumorali
- Abbassamento della glicemia (contrasto al diabete)
- Rilassamento mentale e liberazione dai pensieri ricorrenti (rimuginio, ruminazione mentale)
- Potenziamento dell’attività del lobo frontale cerebrale
- Innalzamento delle capacità di concentrazione e di lucidità mentale
- Contrasto dei meccanismi biologici e psicosociali in grado di sostenere atteggiamenti e risposte depressive
- Riequilibrio del tono dell’umore (a breve e medio termine)
- Potenziamento dei meccanismi biologici e psicosociali in grado di attivare il problem solving
- Allenamento favorevole per il sistema cardiovascolare
- Riequilibrio e riduzione della pressione sanguigna (a breve e medio termine)
- Abbassamento dei livelli di stress grazie al depotenziamento dell’azione del cortisolo e degli altri ormoni dello stress
- Potenziamento dei processi omeostatici e allostatici di autoguarigione e riequilibrio
- Potenziamento dei processi anabolici e metabolici del metabolismo
- Aumento del potenziale bioenergetico individuale
- Stimolazione della consapevolezza della connessione con sé stessi e la Natura
- Aumento della percezione di benessere individuale
- Rilassamento per il corpo (sistema muscolo-scheletrico e neuromiofasciale)
- Attivazione dei processi che contrastano l’insonnia
- E molti altri ancora…
Per le sue caratteristiche, con i suoi primati come l’immensa biodiversità o il patrimonio di lecci (il più grande d’Europa), la Sardegna rappresenta un luogo di eccellenza per la Medicina forestale. Un’immensa farmacia a cielo aperto, dove il clima favorisce la pratica delle balneazioni forestali in ogni periodo dell’anno. Basti pensare che il leccio immette preziose molecole volatili (BVoc) con importanti benefici: dalla salute cardiovascolare alla salute mentale, e le cede all’ambiente ovunque le temperature oscillino tra gli 8 e i 45 °C. Ecco perché proprio in Sardegna, e in ogni stagione, la medicina forestale (al pari della medicina termale) può essere un’opportunità straordinaria di prevenzione e di cura.